Il Tribunale di Bologna ha condannato col rito abbreviato Nicolino Sarcone a 30 anni di reclusione. Con lui anche il carpigiano Antonio Valerio accusato di aver partecipato ai due omicidi avvenuti nel 1992 tra Reggio Emilia e Brescello

E’ stato condannato a 30 anni di reclusione il boss della ‘ndrangheta Nicolino Sarcone, giudicato per gli omicidi di Nicola Vasapollo e di Giuseppe Ruggiero, entrambi commessi nel ’92 a Reggio Emilia e Brescello. Il processo si è celebrato con rito abbreviato ed alla sbarra con lui c’era anche il pentito carpigiano Antonio Valerio. Il 52enne di Carpi è stato condannato a 8 anni di reclusione, per lui il Gup aveva chiesto 12 anni ma il giudice ha deciso per una riduzione di pena in virtù della collaborazione con la giustizia. Proprio grazie alle sue dichiarazioni, la Dda di Bologna era riuscita a fare luce sui due omicidi avvenuti 26 anni fa. I due assassini si inseriscono nel quadro di una guerra di mafia, sembra che Vasapollo e Ruggiero  finirono nel mirino dei sicari perché pretendevano maggiore autonomia, rispetto alla cosca madre, nel controllo del traffico di droga in Emilia Romagna. Sul loro omicidio ci sono altri quattro imputati che però hanno scelto il rito abbreviato ordinario. Dalle indagini effettuate dalla Dda è emerso che Nicolino Sarcone e il carpigiano Antonio Valerio per mettere a segno il loro piano hanno alloggiato tra Carpi e Modena, in un appartamento in strada San Faustino e viaggiavano su auto rubate nel modenese.