Tempo di ulteriori cambiamenti in casa Seta. Dopo l’elezione del nuovo presidente Andrea Cattabriga, è scaduto il mandato del direttore generale Roberto Badalotti. Una gestione molto discussa, durante la quale si sono succeduti numerosi scioperi e casi di malfunzionamento dei mezzi
Un altro cambio importante è in arrivo ai vertici di Seta. Dopo i saluti del presidente Vanni Bulgarelli, scade oggi il mandato del direttore generale Roberto Badalotti, che ricopre l’incarico dal 2015. Non si sa ancora quale sarà il suo successore, sembra inoltre che da Reggio Emilia i rappresentanti dell’azienda di trasporto pubblico stia spingendo per il rinnovo del suo mandato, ma la decisione deve passare anche da Modena e Piacenza. Ciò che è certo è che sono stati anni molto discussi per Seta e per la gestione di Badalotti, al pari di quella di Bulgarelli, per via dei numerosi scioperi indetti dai sindacati e agli innumerevoli casi di autobus andati a fuoco. Ultimo, ma non per importanza, la segnalazione di sabato mattina di un mezzo tenuto chiuso con tiranti di ferro. Se l’elezione del presidente Andrea Cattabriga è stata vista di buon occhio dai sindacati, ora tutte le forze critiche nei confronti della vecchia dirigenza aspettano un cambio di passo decisivo nella gestione dell’azienda e del suo rapporto con i dipendenti proprio a partire dall’uscita di scena di Badalotti. I problemi da affrontare sono numerosi e non si attengono soltanto al rapporto con gli autisti e i sindacati: anche il parco mezzi, come hanno dimostrato più volte i casi di cronaca, ha bisogno di essere rivisto.



































