Il provvedimento che dal 1° ottobre limiterà anche la circolazione dei mezzi diesel Euro 4 rappresenta una svolta culturale, come quella del divieto sul fumo. Ne è convinta Simona Arletti, Presidente Nazionale e rappresentante del Comune di Modena nella rete Città Sane dell’Organizzazione Mondiale della Sanità’, che richiama l’attenzione sulla mancanza di risorse per garantire un trasporto pubblico davvero alternativo

Lo stop previsto dal 1° ottobre anche per i mezzi diesel Euro 4 nell’ambito della manovra antismog della regione Emilia Romagna, in vigore nei centri superiori a 30.000 abitanti continua ad animare il dibattito politico ed istituzionale oltre a fare infuriare migliaia di famiglie e di imprese obbligate di fatto a limitare gli spostamenti e ad andare incontro a forti difficoltà per evitare multe. A gettare acqua sul fuoco e a sottolineare l’importanza ed il significato anche culturale del provvedimento è la Presidente nazionale e referente  per Modena, della rete nazionale città sane, Simona Arletti. Le carenze del trasporto pubblico,agli occhi dei cittadini, rendono ancora più difficili, da assimilare i provvedimenti sugli euro 4 diesel. Chi oggi lascia in garage l’auto non ha a disposizione un’offerta di  trasporto pubblico davvero competitiva, conveniente ed alternativo al mezzo privato, al di la delle abitudini Su questo pesano il fallimento dei progetti di mobilità sostenibile annunciati negli anni, sull’intermodalità ferro gomma e sugli investimenti collegamenti suburbani tra capoluogo e i maggiori centri della provincia, così come sui tempi di percorrenza dei mezzi pubblici. Così come pesano la difformità nelle risorse che la regione ha destinato alle varie province, penalizzando modena. Un punto sul quale la stessa Arletti richiama l’attenzione della Regione.

Nel video l’intervista a Simona Arletti, Presidente Nazionale rete Città Sane OMS