Meravigliosa nella sua semplicità, l’Abbazia di Nonantola, con le sue caratteristiche romaniche, costellate di aspetti barocchi inseriti per via dei restauri successivi, accoglie il visitatore in spazi suggestivi e ricchi di sacralità
L’abbazia di Nonantola è pronta a mostrare nuovamente la sua bellezza ai cittadini. A settembre l’inaugurazione e con essa la riapertura. L’abbazia, col suo portale, risultato di più restauri effettuati ad inizio Novecento, accoglie il visitatore con aspetto romanico, poiché, infatti, la sua origine trasporta la posa della prima pietra all’undicesimo secolo. I numerosi restauri nel tempo modificarono l’aspetto dell’ingresso secondo canoni barocchi. Si entra nell’abbazia con la certezza di essere attesi e subito dopo con la percezione di essere amati. Tale è la bellezza che il ristoro e la consolazione sono immediati e spontanei. L’interno presenta le tipiche tre navate romaniche, separate tra loro dalle fila di pilastri. L’altare è vera opera d’arte grazie agli otto pannelli in marmo bianco che la compongono e che raccontano la vita di San Silvestro; la vita familiare, l’ordinazione, la persecuzione, il battesimo di Costantino, i miracoli.
La spazio inferiore, la cripta è considerato uno dei più vasti esistenti in Europa; sei le reliquie che rendono davvero santa l’abbazia; quelle di sant’Anselmo, abate fondatore, di Adriano II papa, dei martiri Senesio e Teopompo e delle vergini Fosca ed Anseride. Archi e volte nella cripta intrecciano una foresta di esili colonne e capitelli che custodiscono il raccoglimento spirituale del silenzio monastico, per secoli, unica voce in questi spazi.


































