Con la tragedia di Genova torna sotto la lente la situazione delle infrastrutture. Anche Modena s’interroga sulle condizioni dei propri ponti, a partire dall’episodio del cavalcavia su via Finzi, dove infiltrazioni d’acqua avevano fatto temere per la sua tenuta
Il crollo del Ponte Morandi a Genova che ha causato decine e decine di vittime sconvolgendo una nazione intera, ha sollevato numerosi interrogativi anche sulla situazione delle infrastrutture di Modena. Nel maggio dello scorso anno ad esempio il cavalcavia della tangenziale Carducci che oltrepassa via Finzi alla Sacca aveva destato preoccupazione a causa di numerose fessure a ragnatela e il distaccamento di calcinacci. Furono necessari dei lavori di manutenzione straordinaria per evitare che le infiltrazioni d’acqua che avevano corroso la superficie dei pilastri di cemento, arrivassero a incrinare le parti portanti. Dal 2014 è attivo un piano di monitoraggio periodico delle condizioni di ponti, cavalcavia, cavalca ferrovie, ponti pedonali e ciclabili e in particolare le infrastrutture più datate costruite negli anni 80 sono quelle più spesso soggette a monitoraggi. Nel piano investimenti per il periodo 2017-2019 ogni anno è previsto un investimento di un milione di euro.
Nel video l’intervista a Roberto Pieri, responsabile Servizio Manutenzione Straordinaria






































