Con l’aumento dell’uso delle biciclette nei mesi estivi, aumenta anche il numero di furti. A Modena da anni sono attivi sistemi per prevenirli, ma la difficoltà delle procedure per accedere ai depositi chiusi o alla targa della bici, ne disincentivano l’utilizzo. Spesso il fai da te non basta
Furti quotidiani quelli di biciclette a Modena che la cronaca registra anche in pieno giorno, anche in aree affollate del centro. Una piaga che aumenta soprattutto con l’estate quando l’uso è più frequente. Anche per lo svago, oltre che per lo studio ed il lavoro. Per difendersi dal rischio, il Comune ha attivato da alcuni anni diversi strumenti. Dalla targa della bici ai depositi chiusi con chiave. A Modena sono 8 quelli già creati. Nei due accessi della stazione centrale dei treni, su via Fanti e piazza Dante, ed uno in quella provinciale in piazza Manzoni. Poi alla stazione Policlinico della ferrovia Modena/Sassuolo, alla stazione delle autocorriere, in via Bono da Nonantola nei pressi del parco Novi Sad, e alle scuole Lanfranco ma solo per gli utenti della scuola. Si tratta di strutture non custodite da personale, ma dotate di porte apribili con una chiave meccanica speciale. Il servizio è gratuito (è previsto solo il versamento di una cauzione iniziale di 20 euro) e utilizzabile 24 ore su 24, tutto l’anno. Per accedere ai depositi e parcheggiare i mezzi, i cittadini interessati devono però targare la propria bici, iscriversi al servizio depositare una cauzione di 20 euro e ritirare la chiave personale che potrà essere utilizzata in tutti i depositi. Ma oltre alle procedure che pur una tantum possono disincetivare, il problema è oggi rappresentato dal fatto che le domande hanno superato i posti disponibili. Per cui l’iscrizione oggi è ad una lista di attesa. Altra soluzione sono i classici depositi custoditi. Due quelli presenti in città: in viale Monte Kosica, sotto le tribune del Novi Sad, e in via del Pozzo al Policlinico, al prezzo di un euro al giorno e 8 mensili ma che hanno spesso il limite nell’orario di chiusura alle ore 19. In alternativa non rimane che affidarsi ai soliti mezzi fai da te, con lucchetti sempre più robusti che è quasi indispensabile legare ai portabiciclette e con più parti possibili del mezzo. Perché il mercato nero delle biciclette è esploso anche nei ricambi e spesso molti proprietari trovano sì al proprio posto il proprio mezzo, ma privo di elementi fondamentali come selle, ruote e addirittura manubri. In una sfida continua con i ladri di biciclette che sembra non avere fine.