Il castello di Sestola in questa estate continua ad essere un’attrazione per molti turisti. La rocca trecentesca è aperta tutti i giorni e offre la possibilità di visitare quattro percorsi di mostra e un panorama a 360 gradi sulla montagna modenese
C’è il Museo della civiltà montanara, con ambientazioni ed esposizione degli attrezzi di lavori e di uso domestico, c’è la mostra, la stanza dei ricordi dedicata alla vita e alla carriera del soprano sestolese Teresina Burchi Reiter. Famosa e applaudita interprete di Wagner, che debuttò all’inizio di una straordinaria carriera nel 1903 al teatro Duse di Bologna con documenti e abiti di scena. Poi il museo degli strumenti musicali meccanici. E fino al 30 settembre, in aggiunta alle mostre permanenti, l’esposizione “Biodiversità bella e fragile. Riscopriamola intorno a noi”, organizzata da Unimore, allestita nella sala del camione del Castello e visitabile fino al 30 settembre. Dall’aquila reale ai tassi sono esposti gli animali più significativi conservati nel Museo di Zoologia e Anatomia Comparata capace di offrire spaccato dei vari habitat che caratterizzano il territorio della Pianura Padana per arrivare fino al crinale appenninico. L’evento è curato dal Museo di Zoologia e Anatomia Comparata del Polo Museale di Unimore con il sostegno dell’Associazione E’ Scamadul. Ma la Rocca di Sestola oltre a contenere storie avvolge nella sua di storia. L’antica rocca, così come ci appare oggi, è stata ricostruita verso la metà del XVI secolo ma è di origini molto più antiche. Una storia ripercorribile anche dall’accesso che dal centro del paese porta verso la fortezza e la torre, oggi visitabile e capace grazie, ad un allestimento semplice ed efficace di spiegare e valorizzare quel panorama unico e a 360 gradi sull’appennino che da qui è visibile. Con cartelli segnaletici che alla storia intrecciano i punti cardinali con la descrizione dei luoghi visibili ad occhio nudo anche delle province di Bologna, Reggio Emilia e verso le alpi a nord e verso il mare fino a San Marino.
Nel video l’intervista a: Gionata Magnani, Associazione E’ Scamàdul