In attesa di conoscere il futuro di Colombi, l’arrivo di Frascatore è il primo tassello di un reparto che dà già garanzie per il futuro
Fra pochi giorni sarà attiva la clausola rescissoria che può liberare Simone Colombi. Dal 1° di giugno il portiere biancorosso può lasciare il Carpi nel caso in cui arrivi un’offerta di A per una cifra vicina al milione di euro, come confermato anche dal patron Stefano Bonacini lunedì scorso a Tv Qui. Il nodo del portiere è una delle poche incertezze in un reparto difensivo che dopo l’ottima ultima stagione, chiusa con 46 reti al passivo come quinto miglior pacchetto del campionato cadetto, dà già ora ampie garanzie per il prossimo anno. L’arrivo di Frascatore a sinistra va a coprire la falla più importante sul ruolo mancino, che nemmeno l’arrivo lo scorso gennaio di Di Chiara, protagonista di sei mesi deludenti, ha contribuito a chiudere. Mister Chezzi è un ortodosso della difesa a quattro e dunque al Carpi serviranno ancora un paio di pedine. A destra è coperto dalla conferma di Pachonik, che il Carpi difficilmente lascerà partire a meno di offerte superiori ai 3 milioni di euro, e da quella di Calapai. A sinistra oltre a Frascatore arriverà un altro elemento, anche perché Pasciuti ha dimostrato di sapersi adattare, ma solo in emergenza. In mezzo per ora, con Brosco rientrato al Verona, rimangono in tre, Poli, Ligi e Capela, un terzetto di livello elevato per la categoria, che già quest’anno ha dimostrato tutto il suo valore. A loro, se non arriveranno sirene dalla A per Poli, si aggiungeranno poi almeno una o due pedine per completare un reparto su cui poggerà anche il nuovo Carpi targato Chezzi.






































