L’Emilia Romagna insieme ad altre regioni italiane si è unita nel progetto europeo Prepair. Un piano che prevede un monitoraggio coordinato e omogeneo della qualità dell’aria nel bacino padano

Il problema dell’inquinamento presente in Emilia Romagna non è un mistero. A conferma della pesante situazione anche i dati che riguardano la nostra provincia: a Modena dall’inizio dell’anno ad oggi gli sforamenti di Pm10 sono già 24 a fronte dei 35 previsti in un anno. Una vera e propria emergenza diffusa in tutto il Bacino Padano. Per questo motivo Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e la provincia Autonoma di Trento sono diventati partner di un progetto europeo PrePair, che prevede l’attuazione delle stesse modalità di monitoraggio della qualità dell’aria.  L’obiettivo è quello di promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili. Il protocollo, adottato in via sperimentale fino al 2023, prevede una struttura comune di responsabilità, scadenze e indicatori, oltre che l’utilizzo da parte delle Regioni di una piattaforma web che permetterà di rendicontare le azioni e monitorarne lo stato di attuazione. Gli indicatori utilizzati permetteranno di avere il quadro sia degli strumenti di policy attivati e delle risorse finanziarie utilizzate, sia degli impatti concreti sul territorio, nonché quello della riduzione di emissioni inquinanti.