A Modena, così come a Maranello, la tassa sui rifiuti è un fardello che rispetto ad altri comuni della Provincia si paga doppio, talvolta anche triplo, a parità di rifiuti e di azienda che effettua il servizio. Differenze enormi che emergono da un’indagine condotta da Confcommercio Modena

Lo smaltimento dei rifiuti a Modena si paga a caro prezzo. E non è solo una sensazione che hanno gli imprenditori quando arriva il momento di pagare la Tari. Dall’indagine condotta dall’ufficio studi Confcommercio Modena sulla tassa sui rifiuti a carico delle aziende emerge che le aliquote nel comune modenese sono più care del 95% rispetto alla media provinciale, e superano del 200% le cifre più basse. Una situazione analoga si registra a Maranello, seguono a ruota Mirandola e Sassuolo, mentre Zocca e Sestola si confermano le città meno salate nei costi per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Sono quattro le categorie degli esercizi presi in esame dall’indagine. La prima comprende quelli con i servizi di ristorazione, la seconda bar, caffetterie e pasticcerie, la terza  supermercati, macellerie e negozi alimentari, mentre l’ultima comprende ortofrutta, pescherie, pizze al taglio e rivendita di fiori e piante. In tutte le categorie Modena si piazza al primo posto con le tariffe più alte. Un esempio per tutti: per metro quadrato, un ristoratore di Modena paga 20,74 euro, mentre a Pavullo il costo è di 11 euro, 16 a Mirandola, 15 a Sassuolo e a Zocca 5,72. E tutto questo a confronto di una media provinciale di 10,83 euro e di 17,84 a livello regionale. Differenze abissali tra un territorio e l’altro, a parità di rifiuti e di azienda che effettua il servizio, che a Modena rendono la Tari un vero e proprio fardello, inspiegabile anche per la stessa Confcommercio, vista la necessità di rendere invece più competitive le aziende che ruotano attorno al turismo, che proprio a Modena è in continuo aumento.