Serata di riflessione per il PD dopo la pesante sconfitta alle elezioni del 4 marzo. A Sassuolo, dove il centro-sinistra è arrivato addirittura terzo nell’uninominale della Camera dopo Lega e M5S, lo sconfitto ministro Claudio De Vincenti ha riflettuto sul risultato elettorale

Il risultato del voto del 4 marzo ha portato il Partito Democratico a una riflessione obbligata, vista la pesante sconfitta incassata anche in Emilia-Romagna, storica roccaforte rossa. Gli elettori chiamati alle urne al collegio uninominale di Sassuolo hanno premiato il centro-destra su tutti con il 34,60% dei voti; secondo è arrivato il Movimento 5 Stelle con il 30,21%, solo terzo il PD, con il 28,88%. Il candidato di centro-sinistra sconfitto al collegio, il ministro per la Coesione Territoriale e del Mezzogiorno del governo Gentiloni, Claudio De Vincenti, a Sassuolo ha ricercato quindi le cause di quella che ha definito  “una botta” che non si vedeva da anni. Da una sconfitta simile, ha detto De Vincenti ai presenti nel circolo Alete, dove ha tenuto l’incontro insieme al segretario sassolese Paolo Piccioli, il PD deve però ripartire. A livello nazionale, De Vincenti esclude inoltre un’alleanza con i due principali vincitori alle elezioni del 4 marzo