Delocalizzazione delle Fonderie cooperative di Modena: i soci dipendenti vogliono restare a Modena e accettano la proposta del comune. Sembra esclusa del tutto la possibilità di un trasferimento fuori città
I soci dipendenti delle Fonderie cooperative di via Zarlati non vogliono lasciare Modena e per questo motivo hanno deciso di portare avanti il percorso avviato insieme all’amministrazione comunale per la delocalizzazione del sito produttivo della Madonnina al Navicello. Dopo le affermazioni di Paolo Zardo, amministratore delegato di Vdp Fonderie di Padova, che parlava di una cessazione dell’attività del sito modenese con il conseguente spostamento della produzione a Padova, la volontà dei soci modenesi sembra essere un’altra e cioè quella di mantenere lo stabilimento in città. Progetto che bisognerà vedere se è concretamente realizzabile, soprattutto dal punto di vista economico. Sembra in ogni caso accantonata del tutto la strada che vede la delocalizzazione delle fonderie di via Zarlati fuori Modena. Intanto in base ai risultati pubblicati da Arpae Modena sui rilevamenti effettuati tra luglio e agosto 2017 dall’unità mobile collocata in via don Saltini, a pochi metri dalle fonderie, sembrano non essere state segnalate criticità particolari per quanto riguarda le Pm10, che si attesterebbero sui livelli simili in tutti i siti esaminati. E quindi non risultano particolarmente preoccupanti per la salute, anche se per i residenti del quartiere i cattivi odori continuano a farsi sentire






































