Natale con qualità dell’aria pessima a Modena. Le centraline di monitoraggio Arpa hanno registrato picchi di inquinanti costantemente al di sopra dei limiti. La preoccupazione è legata al picco di PM 2,5 le nanoparticelle più insidiose per la salute umana
Il Natale modenese, relativamente tranquillo sotto l’aspetto della criminalità, sarà probabilmente ricordato come il peggiore in relazione all’allarme smog. Non solo per le PM 10 ma anche e soprattutto per le più pericolose pm 2,5, le nanoparticelle più insidiose talmente sottili da non essere trattenute dall’apparato respiratorio. Il limite di concentrazione delle PM 10 è stato superato 10 volte negli ultimi 14 giorni, mentre quello della Pm 2,5 è costantemente cresciuto nell’ultima settimana portando la qualità dell’aria a mediocre fino all’antivigilia di Natale e rendendola scadente con picchi ben al di sopra dei limiti consentiti alla Vigilia e toccando un picco il giorno di Natale. Dati che portano a Modena a concentrazioni di inquinanti peggiori che ogni altra provincia che comunque detiene già il record negativo europeo per qualità dell’aria. Nonostante questo nessun allarme è scattato, essendo il periodo natalizio esente da provvedimenti di limitazione del traffico la cui efficacia, e la cui incidenza, soprattutto in termini di riduzione del danno e non di prevenzione, è ormai difficile da quantificare. L’unico elemento capace di ridurre davvero la percentuale di inquinanti, rimane così quello che non ha nulla a che fare con leggi e regolamenti e divieti. Ovvero pioggia e vento. La prima, prevista in intensificazione su tutta la provincia nelle prossime ore, a carattere nevoso solo sopra i 1000 metri, ed il secondo previsto con raffiche fino a 60 km orari nell’appennino, già danneggiato nei scorsi nelle località del Frignano






































