Continua la vertenza che ormai dura da lungo tempo fra i vertici di Seta e i lavoratori. I dipendenti hanno inviato una lettera al Presidente Bulgarelli chiedendone le dimissioni. Intanto il 10 novembre è in programma un nuovo sciopero di 24 ore

Non si registrano passi avanti di nessun tipo nell’ormai eterna vertenza che vede i lavoratori di Seta in aperto contrasto con i vertici aziendali. Autobus vecchi e poco sicuri, turni di lavoro anche doppi: questi sono i principali problemi su cui i dipendenti chiedono di essere ascoltati. Problemi che si riflettono sull’utenza e portano inevitabilmente a fornire un servizio non all’altezza. Proprio per questo motivo nei giorni scorsi un gruppo di lavoratori ha fatto pervenire alla dirigenza, in particolare al Presidente Vanni Bulgarelli, una lettera in cui viene invitato a provare con mano le difficili condizioni di lavoro a cui i dipendenti sono costretti. Anche la proposta di armonizzazione dei contratti portata avanti dallo stesso Bulgarelli come risposta agli scioperi e allo stato di agitazione dei lavoratori viene considerata ‘ridicola ed incomprensibile’, pertanto l’invito formulato al Presidente è quello di dimettersi dalla propria carica se continuerà a non ascoltare i problemi con cui gli autisti si trovano a dover convivere ogni giorno. Intanto, però, si avvicina il secondo sciopero di 24 ore indetto dalle organizzazioni sindacali. Dopo l’astensione dal lavoro dello scorso 16 ottobre, infatti, per il 10 novembre è previsto un nuovo stop della medesima durata.