Sono stati resi pubblici i dati relativi alle ultime analisi di Arpae e Ausl sulle emissioni delle Fonderie di via Zarlati a Modena. I valori sono nella norma, ma gli odori sgradevoli per i residenti ci sono ed entro trenta giorni l’azienda dovrà presentare un piano adeguato a risolvere la situazione
Le emissioni delle Fonderie cooperative riunite di Via Zarlati a Modena rientrano nei limiti previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale, ma entro trenta giorni l’azienda dovrà necessariamente presentare un progetto per limitare quelle che dalle ultime analisi sono risultate più forti ovvero quelle legate alla lavorazione e recupero terra, ma anche alle operazioni di distaffatura dei metalli. Questo emerge dai dati resi pubblici e relativi alle analisi effettuate da Arpae e Ausl nei mesi di maggio e giugno. Le misurazioni hanno riguardato le emissioni ai camini, con verifiche su polveri, metalli, diossine, benzene e diverse altre sostanze. Inoltre sono stati eseguiti campionamenti specifici sulle concentrazioni di odori e dei flussi odorigeni. Questi risultati sono oggi oggetto di un confronto fra Arpae ed i rappresentanti del Comitato RespiriaMo Aria Pulita che integrerà il proprio esposto alla Procura visto che gli odori tuttora persistono. Questa l’ultima richiesta formulata all’Amminsitrazione comunale che per il momento ha semplicemente sollecitato le Fonderie a presentare entro trenta giorni un piano più efficace rispetto a quello esaminato nel tavolo tecnico di venerdì per l’abbattimento degli odori più fastidiosi.
Nel video l’intervista a Avv. Chiara Costetti, Comitato RespiriaMo Aria Pulita