Continuano le indagini sulla morte del 16enne marocchino recuperato ieri mattina dalle acque del lago del Parco Rio Gamberi di Castelnuovo Rangone. I medici legali e gli investigatori hanno appurato che non c’erano segni di violenza sul corpo
Non ci sono segni di violenza sul corpo ed è deceduto perché annegato per cause accidentali. Il 16 enne marocchino Ayoub El Majdoubi recuperato senza vita nella mattinata di ieri dal lago del Parco di Rio Gamberi ha perso la vita per un malore o perché inghiottito dalle acque. Il giovane Ayoub era arrivato in Italia sei mesi fa attraversando il Mediterraneo su un barcone, e viveva a Solignano di Castelvetro con il fratello. Il ragazzo si era allontanato da casa nella giornata di domenica e il giorno dopo non essendo rientrato i familiari ne hanno denunciato la scomparsa. Con molta probabilità la tragedia si è consumata già domenica sera e il suo corpo è rimasto a galleggiare in acqua per tre giorni, fino a ieri mattina quando una passante e un pescatore che stava sistemando la sua attrezzatura lo hanno notato lanciando immediatamente l’allarme. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e la Polizia per i rilievi e i Vigili del Fuoco con i sommozzatori, che dopo aver transennato l’intera area e hanno recuperato il corpo di Ayoub dalle acque del laghetto, profondo poco più di un metro. I medici legali e gli investigatori hanno appurato che sul corpo dl 16 enne non c’erano segni di violenza. L’incarico per l’autopsia è stato affidato oggi alla dottoressa Vecchio. Al momento sebbene non ci sia nessun indagato e non ci sono ipotesi di reato, gli inquirenti stanno ascoltando i familiari e gli amici della vittima, e hanno appurato che non ci sono collegamenti che legano il 16enne al mondo della droga. Esclusa per ora anche la presenza di altre persone durante l’annegamento.



































