È stato un ferragosto amaro per i produttori della nostra regione. Che a causa delle forti ondate di calore e della siccità hanno perso circa il 43% dei frutteti. A lanciare l’allarme è Confagricoltura Emilia Romagna

È stato un Ferragosto da dimenticare per i produttori dell ‘Emilia Romagna. Il 15 agosto per gli agricoltori è per antonomasia la festa dove si celebrano i raccolti, ma questa volta non è stato così. Confagricoltura Emilia-Romagna fa sapere che nell’arco degli ultimi 20 anni la nostra regione ha perso il 43% dei frutteti. La superficie dedicata alle colture arboree in regione è dimezzata passando da 99.438 a 57.559 ettari cedendo il passo alla crisi dei prezzi dovuta alla scarsa competitività della frutta italiana rispetto a quella estera e alla maturazione in contemporanea di svariate varietà, a causa del clima africano che ha creato un parziale eccesso di offerta sui mercati. Tra le problematiche emerse quest’anno inoltre anche l’aumento dei costi di produzione dovuti ad un maggiore consumo di energia elettrica per la siccità che ha invaso tutta l’Italia. Le colture infatti hanno sofferto molto per le ondate di calore, e Confagricoltura spiega che per questo motivo il calibro del raccolto è risultato lontano dallo standard valorizzato dal mercato e richiesto dal consumatore, per questo motivo i prezzi sul mercato si abbassano ma i costi per la produzione restano alti.