Il caso dei vandali dell’istituto Meucci di Carpi torna alla ribalta perché sono state depositate le motivazioni della sentenza di condanna a due anni di carcere per i tre giovani. Il mancato pentimento per quanto fatto è alla base della scelta del giudice

La mancanza di segnali di pentimento. Questa è la motivazione principale che ha indotto il giudice del Tribunale dei minori a condannare a due anni di carcere i tre vandali che lo scorso aprile rubarono cinque pullman dal deposito Seta di Via Peruzzi a Carpi per poi schiantarne un paio contro l’istituto scolastico Meucci. Lo si apprende dalle motivazioni della sentenza che sono state depositate nei giorni scorsi. Per ognuno dei tre giovani ci sono circostanze specifiche che hanno indotto il giudice a respingere le richieste della difesa che proponeva una misura alternativa al carcere ovvero lo svolgimento di lavori socialmente utili. In particolare il primo dei tre è coinvolto in un procedimento avviato nel 2016 per violenza sessuale di gruppo, il secondo si è reso protagonista di diverse fughe dalla comunità in cui era ospitato ed il terzo, nonostante il passare del tempo, non si sarebbe reso conto della gravità del gesto compiuto. Tutti questi motivi, di fatto, sono andati a compensare le attenuanti generiche e quella legata alla minore età dei vandali, portando alla condanna in primo grado. Nelle prossime settimane i legali della difesa ricorreranno in Appello, ma intanto due dei ragazzi rimangono ospitati in comunità, mentre il terzo sconterà un mese di carcere dopo l’ennesima ed ultima fuga che lo ha visto protagonista, con il successivo ritrovamento a quasi 24 ore di distanza presso l’abitazione della madre a Carpi.