Dalle prime analisi della perizia depositata in Tribunale è emerso che il cemento utilizzato per la costruzione delle scuole medie Frassoni di Finale Emilia garantisce l’antisismicità della struttura. L’istituto però non riaprirà a settembre

La scuola Frassoni di Finale Emilia costruita grazie al contributo di tanti donatori può sperare in una possibile riapertura. Questa mattina il sindaco finalese Sandro Palazzi ha comunicato gli ultimi aggiornamenti sull’inchiesta giudiziaria sul possibile utilizzo di cemento depotenziato per la costruzione dell’istituto. Dalla perizia depositata presso il Tribunale di Modena lo scorso 1 giugno e analizzata dai tecnici incaricati, è emerso che il materiale utilizzato per la costruzione delle parti in elevazione dell’istituto è conforme a quanto richiesto dal progetto, mentre al di sotto degli standard, ma comunque compatibile in termini di sicurezza antisismica, è il calcestruzzo usato per le fondamenta. Palazzi ha aggiunto che sebbene ciò non significa che la scuola possa aprire subito le sue porte agli studenti finalesi è comunque una buona base di partenza per la procedura di accertamento tecnico preventivo attivata dall’azienda costruttrice per fare una fotografia della struttura statica della scuola in questo momento. L’istituto di viale della Rinascita, costato 5 milioni di euro, era stato inaugurato il 23 aprile del 2016 e appena un mese dopo era finito al centro dell’indagine coordinata dalla procura di Modena e dunque chiusa agli studenti.