Oltre alla fusione fra il Policlinico di Modena e Baggiovara verrà realizzata un’integrazione di servizi fra Carpi e Mirandola, mentre Sassuolo sarà il punto di riferimento per l’area sud, integrandosi con Pavullo e Vignola
La fusione tra l’ospedale di Baggiovara ed il Policlinico di Modena, che porterà alla nascita di una struttura con 1100 posti letti, 3800 dipendenti e 80 strutture complesse, il tutto diviso in due stabilimenti, porterà diverse novità nell’organizzazione dei servizi di tutti gli ospedali modenesi. Ieri è stato ufficializzato il nuovo Piano di riorganizzazione della rete sanitaria provinciale, che prevede l’integrazione di servizi fra Carpi e Mirandola per quanto riguarda l’area nord, mentre Sassuolo sarà il punto di riferimento per l’area sud integrandosi con Pavullo e Vignola. Diverse sono state negli ultimi tempi le voci critiche per quanto riguarda la sanità specialmente nell’area nord ed in particolare per quanto riguarda la struttura di Mirandola. Ai nostri microfoni il consigliere dell’Unione Comuni Area Nord Fabrizio Locatelli ha ricordato le promesse mai mantenute di riportare Mirandola a quello che era prima del sisma del 2012, ma stando a questo nuovo piano la struttura verrà specializzata sulla chirurgia non oncologica, con interventi di medio-bassa complessità e degenza inferiore ai cinque giorni. Per la chirurgia oncologica e operazioni più complesse, invece, bisognerà rivolgersi a Carpi.





































