E’ iniziato il processo, con rito abbreviato, che vede imputato Armando Canò, 51enne di origini napoletane che un anno fa uccise strangolandola la compagna Bernardetta Fella occultando poi il cadavere nello scantinato di casa
Sarà giudicato con rito abbreviato il 51enne di origini napoletane Armando Canò che lo scorso giugno uccise, strangolandola, la compagna 55enne Bernardetta Fella, per poi nascondere il cadavere nello scantinato di casa sulla Strada Nazionale per Carpi. Ieri si è tenuta l’udienza preliminare del processo presso il Tribunale di Modena, con l’uomo imputato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il rinvio a giudizio, depositato a fine marzo dal PM Katia Marino, era arrivato dopo che la perizia psichiatrica su Canò aveva accertato la sua capacità d’intendere e di volere nei momenti in cui si consumò l’omicidio. L’uomo era in stato di alterazione a causa dell’alcol, ma non così tanto da compromettere le sue facoltà. La difesa, invece, punta a evidenziare lo stato di etilismo cronico dell’omicida con una serie di documenti che saranno consegnati in occasione della prossima udienza in programma il 9 ottobre. L’udienza di ieri, svolta a porte chiuse davanti al giudice Andrea Romito, ha visto i figli di Bernardetta costituirsi parte civile tramite i propri avvocati, mentre Canò non era presente in aula. A quanto si apprende, inoltre, un altro procedimento per lesioni è in corso a carico del 51enne che già nel 2012 aveva tentato di uccidere la compagna con le medesime modalità.






































