Il processo si sta avviando alla conclusione, il pm ha chiesto oltre 9 anni di carcere per la coppia accusata di aver pagato i sicari per uccidere Luciano Pancaldi

Accusati di essere i mandanti del tentato omicidio di Luciano Pancaldi: il Pm ha chiesto 9 anni e 4 mesi di carcere per la figlia Cristina e suo marito Fabio Rasponi. Per Salvatore Vascoli invece che si è assunto la responsabilità di aver aggredito Pancaldi, sono stati chiesti dopo il patteggiamento 6 anni di reclusione. La vicenda che scosse Vignola nel novembre del 2015, nata probabilmente a causa di questioni ereditarie, portò al fermo della coppia nell’aprile del 2016 con l’accusa di aver ingaggiato, per architettare e portare a compimento il delitto per la cifra totale di 20mila Euro, Salvatore Vascoli e Rosario Sambasile. Quest’ultimo avrebbe avuto il compito di fare da  intermediario tra Cristina, la figlia di Pancaldi, e l’aggressore.  La vicenda: il 74enne intento ad effettuare la consueta passeggiata per le strade di Vignola, fu accoltellato da uno sconosciuto che dopo il fatto scappò a piedi. La vittima, soccorsa da alcuni conoscenti domiciliati a pochi passi dall’entrata del parcheggio del Mercato ortofrutticolo, riportò profonde ferite al volto e sul corpo. Portato immediatamente all’ospedale di Vignola, fu trasferito a Baggiovara dove i medici gli salvarono la vita. Già dalle prime ore dopo l’episodio sembrava reggere poco la tesi della rapina ed infatti grazie ad una brillante indagine dei Carabinieri si arrivò all’arresto della coppia.