Sono 500 le firme raccolte contro le trivellazioni a Carpi ed in vari comuni del reggiano. La petizione avviata nelle scorse settimane sta portando i primi risultati, mentre ha preso il via anche una serie d’incontri per sensibilizzare la popolazione sui rischi della ricerca di idrocarburi nel sottosuolo

Le prime cinquecento firme contro le trivellazioni a Carpi ed in sei comuni del reggiano sono state raccolte. La petizione nata per chiedere la revoca della concessione per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo sta portando i primi risultati concreti dopo le polemiche scatenate ormai da qualche tempo. L’intento è quello di raccogliere cinquantamila firme entro tre mesi per porre all’attenzione della Regione un tema piuttosto spinoso, che coinvolge un’area di circa 102 chilometri quadrati per un totale di 127mila persone. Il rischio contaminazione delle falde acquifere rimane sempre un pericolo troppo grosso per tanti cittadini, senza dimenticare i danni che si potrebbero creare ad un territorio già segnato dal sisma di cinque anni fa. A tal proposito sono in via di organizzazione anche diversi incontri nei vari comuni con i rappresentanti dei comitati che dicono no alle trivellazioni. Il primo è andato in scena proprio venerdì sera a Carpi, un appuntamento utile per i cittadini che possono raccogliere informazioni e capire le problematiche che hanno portato a questa serie di iniziative.