Non si placa il dibattito sulla possibilità di istituire a Modena il nuovo Centro per i rimpatri. Il Sindaco Muzzarelli sul tema ha chiesto come condizione il blocco di altri arrivi
“Risorse aggiuntive per l’integrazione e il blocco degli altri arrivi: qualora dovessimo decidere per il centro, non possiamo farci carico in una dinamica regionale di avere anche altre pressioni”. Queste le parole di Muzzarelli che chiede dunque qualcosa in cambio nel caso venga collocato in città il nuovo Centro permanente per i rimpatri. Il Sindaco ribadisce che la decisione deve essere presa insieme alla città, evidenziando anche come dovrà essere diverso il nuovo centro rispetto agli archiviati Cie, infatti non potrà mancare il rispetto dei diritti umani degli ospiti e la certezza di reali espulsioni, in un clima di sicurezza generale. Intanto il clima attorno al tema continua ad essere caldo. Per i Sindacati di Polizia, la collocazione a Modena del nuovo Centro è possibile solo a determinate condizioni, ad esempio il numero previsto di ospiti, circa 150, è troppo alto per la struttura che ospitava il Cie, ed inoltre è imprescindibile un rafforzamento dell’organico delle Forze di Polizia, perché non è pensabile sottrarre risorse da altre funzioni che sono già utilizzate al limite della sopportazione. Il Silp inoltre segnala, la necessità di rivedere le norme che regolano il centro e quelle del flusso clandestino, invocando la riduzione dei tempi di permanenza ed il miglioramento delle condizioni di vita dei trattenuti, prevedendo anche soluzioni, per alcuni di essi, di inserimento in contesti lavorativi socialmente utili.






































