La procura ha rinviato a giudizio Armando Canò, l’uomo che lo scorso giugno uccise la compagna Bernardetta Fella, nascondendo poi il suo corpo in un frigo
Armando Canò, l’uomo che lo scorso giugno uccise la compagna Bernardetta Fella, nascondendo poi il suo corpo in un frigo, è stato rinviato a giudizio. La Procura nella persona del PM Katia Marino ha depositato la richiesta nei giorni scorsi, dopo che la perizia psichiatrica aveva accertato la sua capacità d’intendere e di volere nei momenti in cui si è consumato l’omicidio. Canò in quei frangenti era sicuramente alterato dall’alcol, gli esami hanno accertato che il 50enne aveva bevuto nelle ore precedenti, ma il suo stato non era tale da compromettere, appunto, le sue facoltà ed anche tutti gli altri successivi test avevano confermato che l’uomo sapeva ciò che stava facendo. Attualmente Canò, che aveva confessato l’omicidio nei giorni seguenti, al momento del ritrovamento del corpo, è rinchiuso presso la Casa Circondariale di Modena e dovrà rispondere al giudice dei suoi atti. Il Pm gli imputa atti violenti, con calci sferrati per lo più nelle parti intime, violenze culminate poi con lo strangolamento della vittima, ma anche l’occultamento del cadavere all’interno del frigo in cui è poi stato rinvenuto, nella cantina dell’abitazione in zona Madonnina.






































