“Verranno svolti i necessari incontri a livello regionale, l’Amministrazione svilupperà le proprie valutazioni”, scrive Piazza Grande dopo l’annuncio del ministro Minniti

Il Comune di Modena attende di capire meglio cosa accadrà, ma non è certo entusiasta il primo commento che arriva da Piazza Grande in merito al possibile ripristino dei Centri di identificazione ed espulsione. Per contrastare il terrorismo e gestire gli arrivi dei migranti il neo-insediato ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha in programma di riaprire un Cie in ogni regione. In Emilia-Romagna, con Bologna già impegnata nell’Hub di smistamento regionale, la sede di Modena è la principale indiziata. Potrebbe così tornare attiva la struttura di via La Marmora, soppressa tra molti problemi nel 2013. Con il sindaco Muzzarelli fuori città per qualche giorno, dal Comune ci si limita a poche righe scritte: “Al momento non ci sono gli elementi per pronunciarsi, verranno svolti i necessari incontri a livello regionale cui l’Amministrazione parteciperà ascoltando le proposte e le soluzioni ipotizzate sulla base delle quali svilupperà le proprie valutazioni”. Il piano del ministro viene invece bocciato in toto dal Siulp, il sindacato della Polizia, che ricorda le difficoltà operative riscontrate negli anni del Cie e rimarca i problemi di organico già pesanti oggi. Intanto, stanno arrivando in queste ore all’Hub di Bologna circa cento migranti provenienti dal centro di accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, dove si registrano problemi di sovraffollamento e dove ieri è scoppiata una rivolta in seguito alla morte di una giovane africana. I migranti verranno distribuiti su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna, compresa la provincia di Modena. In prefettura sono in corso riunioni per stabilire quanti migranti arriveranno sul nostro territorio e dove verranno collocati.