E’ stato un anno da dimenticare per i canarini, ma per il 2017 l’obiettivo è rialzare la testa grazie al mercato e al nuovo tecnico

Otto vittorie, quattro in Serie B e quattro in Lega Pro, su quarantadue gare di campionato disputate. Una retrocessione nella terza serie nazionale, ovvero un ritorno dopo sedici anni di assenza, e quattro allenatori che si sono succeduti sulla panchina: da Crespo a Capuano passando per Bergodi e Pavan. E’ stato questo in estrema sintesi il 2016 da dimenticare del Modena, un 2016 reso meno amaro solo dal suo epilogo: il 4-1 di giovedì alla FeralpiSalò che, complici anche i risultati dagli altri campi, ha staccato i canarini dal fondo classifica portandoli un punto sopra il Mantova, tre sopra il Fano e alla pari di Teramo e Forlì. La salvezza diretta ora dista tre punti e la sosta porterà in dote a mister Capuano un attacco si spera rinforzato e rinvigorito a livello di qualità ed esperienza. Proprio il tecnico campano ha riacceso la speranza tra i tifosi, che lo hanno già eletto a vero e proprio idolo. Un mister sanguigno, un condottiero che avrà il non semplice compito di cancellare le delusioni degli ultimi mesi, tra cui le sconfitte nei derby con Mantova, Parma e Reggiana. Era iniziato con la clamorosa sconfitta di Vicenza il 2016 a tinte gialloblù, poi il canto del cigno di Hernan Crespo: le tre vittorie su Brescia, Latina e Livorno prima dell’esonero nella tremenda sconfitta interna con il Cagliari. Con Bergodi solo l’acuto sul Perugia, tripletta di Granoche, e poi la travagliata estate, con l’arrivo del ds Pavarese e la promozione di Simone Pavan, un regno il suo durato solamente quindici gare, fino alla trasferta di Santarcangelo. Da qui in poi è storia recente: un uomo solo al comando, Eziolino Capuano, ed una squadra rigenerata, ma per mettere fine al periodo nero serve un aiuto in più.