A quasi tre anni dall’alluvione che colpì pesantemente la provincia di Modena, in diversi paesi non ci si sente sicuri quando arrivano pesanti precipitazioni

I cittadini che hanno vissuto il dramma dell’alluvione nel 2014 non si sentono sicuri. A quasi tre anni dal cedimento dell’argine destro del Secchia che provocò l’inondazione di vaste aree di Bastiglia, Bomporto, San Prospero, Camposanto, Finale Emilia, Medolla e San Felice sul Panaro, appena arrivano violenti piogge, come accaduto nel corso dell’ultimo fine settimana, sale la tensione e la paura di vedere nuovamente il paese sott’acqua. Secondo Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena, sugli argini dei fiumi c’è ancora tanto da fare. Ci sono i finanziamenti, ma la burocrazia italiana sta rallentando pesantemente i lavori per mettere in sicurezza il territorio.

Nel servizio l’intervista a Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena