Così ha deciso il giudice sul caso della banda colta sul fatto dai Carabinieri a San Possidonio

Colti sul fatto, arrestati e subito rimessi in libertà. Strano, ma vero. Così ha deciso il giudice del Tribunale di Modena sul caso dei tre ladri sorpresi dai Carabinieri nella notte tra lunedì e martedì mentre rubavano due trattori e altri attrezzi in una azienda agricola di San Possidonio. I malviventi, tre veronesi di 58, 49 e 23 anni, sono stati processati per direttissima e il magistrato ha deciso che non ci sono i presupposti per tenerli in carcere in attesa dell’udienza fissata per il prossimo 14 febbraio. Paradossalmente i Carabinieri sono entrati in azione troppo presto: l’accusa per la banda non è di furto, ma di tentato furto. Una differenza decisiva. Secondo il giudice, non sussiste nessuno degli elementi che giustificherebbero la detenzione: né la possibilità di inquinamento delle prove, visto che i tre sono stati colti in flagranza, né il pericolo di fuga, visto che hanno tutti un lavoro, né la pericolosità sociale, perché su nessuno di loro gravano precedenti specifici. La decisione solleva qualche polemica: la presidente di Confagricoltura Modena si dice “sbalordita”. Il tutto mentre nelle ore successive all’operazione era piovuti i ringraziamenti ai Carabinieri sia dal sindaco di San Possidonio sia da altre associazioni di categoria.