Niente da fare per i neroverdi, la sentenza sul ricorso per il caso Ragusa non è stata quella che si sperava

Filtrava ottimismo o quantomeno lo avevano esternato i dirigenti nella persona di Giovanni Carnevali, ma alla fine in casa Sassuolo è da registrare un’altra giornata negativa. C’era attesa per l’esito del ricorso su quello che ormai è stato ribattezzato il caso Ragusa, costato lo 0-3 a tavolino nel match del Mapei Stadium contro il Pescara vinto 2-1 sul campo grazie alle reti di Defrel e Berardi. Attesa perché si sperava di riavere tre punti fondamentali, al momento, per la classifica, ma così non è stato. Ricostruiamo velocemente la vicenda: il Sassuolo tessera Ragusa in settimana, lo schiera tra le riserve e poi mister Di Francesco gli dà subito fiducia inserendolo nel finale di gara contro la formazione abruzzese. I neroverdi vincono, ma non possono festeggiare perché dal Giudice Sportivo arriva la doccia fredda: Ragusa non poteva scendere in campo poiché il club non ha rispettato la procedura d’inserimento del giocatore nella lista dei 25, ovvero la comunicazione alla Lega tramite Posta certificata. Dalle verifiche effettuate emergerà che l’operazione è stata effettuata tramite l’invio di una normale mail. Per la Corte Sportiva d’Appello Nazionale, evidentemente, le motivazioni addotte dal Sassuolo non sono state ritenute sufficienti per il ripristino del risultato sul campo.