Scattano gli arresti domiciliari per il 48 enne di Pavullo che aveva ingaggiato due magrebini per colpire l’attuale compagno della ex moglie. Restano in carcere i due esecutori

E’ arrivato dalla Procura il provvedimento cautelare, per il pavullese accusato di essere il mandante degli atti incendiari nei confronti del fananese Francesco Bettini. Il 48enne, che ha confessato di aver pagato due magrebini per colpire l’attuale compagno dell’ex moglie, attualmente si trova agli arresti domiciliari. L’uomo una decina di giorni fa collaborò alle indagini, condotte dal sostituto procuratore Claudia Ferretti, e per questa ragione per lui fu deciso di non procedere all’arresto, ma ora è scattato il provvedimento perché in queste settimane il pavullese si sarebbe reso protagonista di nuove minacce verso il Bettini. Rimangono invece in carcere i due stranieri accusati di essere gli esecutori, che avrebbero ricevuto dal 48enne 1500 euro a servizio per appiccare gli incendi ai danni del rivale in amore. Oltre alle intercettazioni, i Carabinieri di Pavullo nelle scorse settimane trovarono anche le due biciclette usate dai magrebini a maggio per arrivare sul posto e bruciare l’Alfa 156 appena comprata da Francesco Bettini, vittima di un altro rogo doloso a febbraio 2016 che terminò con la distruzione della sua Audi A4. L’indagine sul marocchino 26enne e sul tunisino 29enne, entrambi domiciliati a Pavullo, sta proseguendo, perché oltre a chiarire la loro posizione in merito alla vicenda che ha sconvolto il fananese Bettini, si sta cercando di capire se esistono altri possibili legami con gli incendi senza nome che hanno colpito la zona nel recente passato.