Trattative complicate in casa Carpi per il ds Romairone. Dopo il riscatto di Fedele rimangono diversi i giocatori da confermare, ma budget e concorrenza sono i principali nemici

La volontà del Carpi e del tandem Castori-Romairone è chiara: confermare il maggior numero possibile dei giocatori che hanno dato tutto per la maglia biancorossa nella seconda parte di stagione. La retrocessione, però, ha reso tanti riscatti complicati e se a questo si aggiunge una concorrenza spietata, ecco che la strada verso l’allestimento di un team in grado di cercare l’immediata risalita in Serie A si fa sempre più in salita. Ad oggi, dopo il rinnovo di Belec, l’unico riscatto portato a termine ufficialmente è stato quello del centrocampista Fedele, ora biancorosso con un contratto fino al 2019. Ironia della sorte, il giocatore ex Sion non è stato tra gli artefici della grande cavalcata del Carpi, ma cerca riscatto dopo l’infortunio che lo ha messo ko per buona parte della stagione. Poi ci sono tante idee, tante speranze e una corsa contro il tempo che vede nella giornata del 22 giugno il termine ultimo per esercitare, appunto, i diritti di riscatto. Sembra sfumare la possibilità di acquistare il cartellino del terzino Sabelli, anche se la volontà è quello di ridiscutere un prestito col Bari o, magari, di arrivare al riscatto sotto la regia di un club della massima serie come, ad esempio, il Cagliari. Poi c’è il vero e proprio sogno, Simone Verdi. Per il giocatore di proprietà del Milan servono più di due milioni da mettere sul piatto e ci sono ammiratori dalla Serie A come il Chievo a complicare maledettamente le cose. Difficoltà anche a riportare in biancorosso il difensore Suagher. In sei giorni tutto può accadere, ma forse, a questo punto, l’attenzione di Romairone si sposterà anche altrove, magari verso obiettivi meno costosi per le casse del club e che possano dare lo stesso rendimento di chi li ha preceduti.