L’Unione Comuni Modenesi ha fatto un bilancio sulla ricostruzione post sisma. La nota positiva è stato riscontrare come molte imprese siano ripartite in questi anni e rimaste sul territorio

Dopo due giorni dedicati a commemorazioni e inaugurazioni, legate all’anniversario della triste data del 29 maggio 2012, quando una serie di scosse di terremoto provocarono morti, feriti e distruzione, dall’ultimo consiglio comunale di Medolla dei comuni modenesi dell’Area Nord è stata fatta un’analisi sulla ricostruzione dovuta al cataclisma che 4 anni fa coinvolse un territorio abitato da oltre 200.000 persone e costituito da 18 comuni. Tutti e 9 i paesi subirono danni a causa del sisma. La nota positiva è stato riscontrare come molte imprese siano ripartite in questi anni e rimaste sul territorio, ma in questo periodo di tempo le problematiche sono state tante e soprattutto non sono finite. Tra le criticità riscontrate, le difficoltà di dialogo tra cittadini e tecnici in merito alle pratiche per la ricostruzione, la mancanza di un quadro normativo di riferimento e i rallentamenti nel ripristino delle opere pubbliche dovuti alla scarsità di personale alla Soprintendenza. Ad oggi le difficoltà, come dicevamo, non sono finite, perché per l’Unione Area Nord le necessità più impellenti della ricostruzione sono due: scongiurare il pericolo d’infiltrazioni mafiose e ridare vita alle opere pubbliche. Infatti l’obiettivo è ottenere i 500 milioni di euro mancanti per completare gli edifici ed accelerare la presentazione delle progettazioni e l’approvazione dei progetti preliminari ed esecutivi. Una ricostruzione dunque che sta procedendo, ma con la convinzione di non dover abbassare la guardia per arrivare a nuovi traguardi magari già tra un anno, per il quinto anniversario del maggio 2017.