Alla caritas della diocesi di Carpi è aumentato il ventaglio dei bisogni. Sempre più famiglie non riescono a pagare le bollette dell’acqua e del gas

Il 40% delle famiglie che, nel 2015, si sono recate al centro di ascolto della diocesi di Carpi  sono italiane: il dato è stato presentato questa mattina dai responsabili che hanno tracciato un bilancio delle attività e illustrato quelli che sono i programmi futuri. Dal centro di ascolto e dalla caritas diocesana sottolineano la complessità dei bisogni che i nuclei familiari raccontano nel rivolgersi agli sportelli dell’associazione. Sono persone che con il perdurare della crisi non riescono a sostenere le spese della luce, gas, acqua o a pagare l’affitto. 

Per cercare di rispondere a tutte le esigenze la caritas ha intessuto una rete di rapporti non solo con le parrocchie, ma anche con altri enti pubblici e privati. Un sistema che ha permesso di portare avanti diversi progetti che vanno dal fondo salute, in un anno sono stati rimborsati circa 17 mila euro di spese sanitarie sostenute dalle famiglie, al progetto scuola con il quale attivati percorsi educativi e il sostegno all’acquisto di materiale scolastico e libri di testo. Due progetti che si affiancano all’emergenza freddo e al programma alimentare.

Intervista a Alessandro Gibertoni, Responsabile Centro Ascolto Porta Aperta Carpi e Benedetta Rovatti, Vicedirettore Caritas Diocesana