Perquisizione dei militari, nell’ambito di una indagine su presunti illeciti legati all’attività dell’amministrazione

Un nuovo terremoto giudiziario scuote il Comune di Finale Emilia, a nemmeno due mesi dalle elezioni amministrative. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena trascorrono più di tre ore in municipio e quando se ne vanno portano con se una consistente mole di documenti cartacei e informatici. Massimo riserbo sull’attività di indagine, ma, secondo indiscrezioni, nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti il sindaco Fernando Ferioli e due assessori della sua giunta. Le ipotesi di reato vanno dal falso in atto pubblico all’abuso d’ufficio. L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Modena Lucia Musti e dal pm Marco Niccolini, non ha nulla a che vedere con il processo anti-mafia Aemilia, in corso a Reggio, che vede tra gli imputati l’ex direttore del settore Lavori Pubblici di Finale, Giulio Gerrini e che aveva spinto il prefetto di Modena a valutare nei mesi scorsi un eventuale commissariamento del Comune. Certamente, però, il blitz dei carabinieri è una nuova mazzata per l’amministrazione Ferioli.

Tra i dipendenti del Comune, costretti a lasciare gli uffici durante le perquisizioni, c’è grande solidarietà nei confronti del sindaco. E anche l’intera squadra di giunta fa quadrato attorno a Ferioli. Nei giorni scorsi lo stesso Ferioli aveva incassato la fiducia del Partito Democratico che lo aveva confermato come candidato sindaco alle elezioni in programma il prossimo 5 giugno.

Ai nostri microfoni Fernando Ferioli, Sindaco Finale Emilia