Dopo la sconfitta contro il Trapani, la classifica della squadra di Bergodi e’ decisamente complicata. Salvarsi però è ancora possibile, ma bisogna cambiare marcia.

Visto da fuori, senza aver potuto vedere la partita, l’1-4 di ieri subito dal Modena con il Trapani assume il significato della disfatta, del tracollo, della resa incondizionata. In mezzo però ci sono mille sfaccettature di questa partita, che non giustificano, ma almeno spiegano questo clamoroso risultato negativo: l‘espulsione frettolosa di Bertoncini (per un secondo giallo scaturito da un fallo di mano involontario, però ingenuamente commesso nella metà campo avversaria), lo sventurato retropassaggio di Luppi in area di rigore, Calapai che sbaglia il controllo e poi il fallo, forse nemmeno troppo netto, il primo rigore, il salvataggio di mano di Nardini, il rosso, il secondo rigore, 9 contro 11, poi non c’è stata più partita. Non sono alibi, sono episodi sempre maledettamente negativi, da tutto l’anno. Brutto segno. Perché se la fortuna aiuta gli audaci, la sfortuna colpisce spesso gli incapaci…e tra errori tecnici personali, episodi sfavorevoli e sfortuna, il Modena si è inguaiato da solo con un ruolino di marcia da brividi: un punto nelle ultime 5 partite, tre sconfitte di fila al Braglia, in quello che era il fortino di casa con la sua implacabile legge. Tutto finito. Si ricomincia da capo. Dal quart’ultimo posto. Appena un punto in più della retrocessione diretta, 36 punti contro i 35 della Salernitana, ma bisognerà andare a giocare a Salerno, il 7 maggio. Ripartiamo dal buon primo tempo, dal ritorno al gol di Granoche, dagli sprazzi del ritrovato Mazzarani, dalla volontà di tutti (crediamo!) di evitare lo spauracchio, anzi, l’incubo della Lega Pro. Essere realisti si, disfattisti no. Ripartiamo dalla calma e  dalla saggezza di mister Bergodi. 

Ancora sette le partite da qui alla fine per il Modena, per evitare il peggio. A Chiavari con l’Entella, in casa col Perugia, a Bari, in casa col Crotone, a Salerno, al Braglia con il Pescara e a Novara. Ora e’ inutile fare tabelle. di marcia. Tutti al lavoro. A testa bassa. Per salvare il salvabile. E chi, tra i giocatori, non se la sente, si chiami fuori subito.

INT. CRISTIANO BERGODI

ALLENATORE MODENA