Intervista a Renzo Montecchi, dopo l’arresto del commando lituano che a novembre lo derubò e lo pestò
“Hanno preso gli autori materiali del colpo, ma il ‘cervello’ è ancora libero”. Ne è convinto Renzo Montecchi, il titolare della gioielleria Audemars Piguet di via Selmi, rapinato e pestato lo scorso 4 novembre dal commando di lituani finito in manette ieri a Trieste. Fin da quel giorno, Montecchi si è sempre detto certo che si trattava di un colpo su commissione. Dalla gioielleria, i rapinatori fuggirono con circa 300mila euro di bottino: orologi, peraltro di minor valore, quando invece altri oggetti ben più preziosi, pur in bella vista, non furono nemmeno guardati. Dopo il colpo di Trieste, sembra che i ladri fossero diretti verso un ricettatore in Macedonia. Il gioielliere modenese, però, crede che nel suo caso la mente della rapina fosse più vicina.
Quel giorno di tre mesi fa i malviventi spruzzarono in faccia a Montecchi dello spray urticante. Poi lo buttarono a terra, lo legarono con della fascette da elettricista e lo pestarono.
Non c’è traccia, almeno per il momento del bottino della rapina. Tra le ipotesi c’è che la refurtiva sia già stata piazzata sul mercato nero oppure tramite il commercio online. Montecchi è comunque soddisfatto dell’arresto del commando.
Ai nostri microfoni Renzo Montecchi, Gioielliere via Selmi