In montagna si registra un nuovo caso di monossido: è accaduto la notte scorsa nella campagna di Gaiato di Pavullo, dove una coppia di pensionati stava per addormentarsi con una fuga in atto

Poteva trasformarsi in tragedia la fuga di monossido che si è verificata la notte scorsa in una casa di campagna a Gaiato di Pavullo, ma è stato provvidenziale un malore che ha colpito la moglie prima di addormentarsi. E’ successo all’altezza del civico 85 di via Ponte Val di Sasso, sulla strada provinciale a pochi metri dall’attraversamento del torrente Scoltenna. I coniugi erano appena andati a letto quando Maria Giacobazzi ha accusato un forte giramento di testa insieme a un malessere generale che ha allarmato il marito. Giunti sul posto i soccorritori hanno capito subito il problema, chiamando i vigili del fuoco di Pavullo per la conferma. La causa di tutto è risultata la canna fumaria parzialmente ostruita di un caminetto acceso per far fronte alle freddissime notti di questa settimana, da cui si è sprigionato monossido. Chiaro che se i coniugi si fossero addormentati, a seguito di una notte intera di inalazioni le conseguenze potevano essere ben diverse. In questo caso invece c’è stato solo un breve ricovero all’ospedale di Pavullo per la donna, che già nella mattinata di oggi è stata dimessa perché nel periodo di osservazione non sono state riscontrate criticità. Il marito Rolando Querciagrossa invece non ha voluto nemmeno essere ricoverato: nel suo caso le esalazioni praticamente non hanno avuto conseguenze. In Appennino nelle settimane scorse si era già registrato un altro episodio di moglie salvata dal marito nel cuore della notte da una fuga di monossido: era accaduto a fine novembre a Sassostorno di Lama Mocogno, sempre in una casa di campagna, dove però le esalazioni erano state molto più forti, al punto da condurre la donna a un trattamento in camera iperbarica.