Dopo le notizie relative al possibile scorporo di Maserati da Fiat Chrysler Automobiles, la Fiom/Cgil torna a chiedere chiarezza sul futuro. Il sindacato invoca un incontro con le altre sigle e la direzione

Non c’è pace tra i lavoratori dello stabilimento modenese della Maserati. A rimettere tutti in guardia dopo la conclusione del contratto di solidarietà, con il rientro in fabbrica a pieno regime di tutti i 1350 dipendenti, sono le notizie relative al futuro dell’azienda. Negli ultimi giorni si è parlato di un possibile scorporo di Maserati dalla casa madre, Fiat Chrysler Automobiles. Eventualità che, però, non è stata ad oggi prospettata direttamente dalla direzione ai dipendenti dello stabilimento di via Ciro Menotti. La Fiom/Cgil, quindi, è intervenuta per chiedere un incontro congiunto con le altre sigle sindacali ed i vertici aziendali. L’accusa, se così possiamo chiamarla, mossa a Marchionne è quella di lavorare esclusivamente sul rafforzamento del marchio a livello finanziario, in modo da creare valore per la proprietà e per gli azionisti, e non sulle prospettive future della sede modenese in cui gli attuali modelli in produzione andranno a breve ad esaurimento produttivo. Fiom/Cgil chiede aiuto anche alle istituzioni, che dovrebbero adoperarsi per favorire la creazione di momenti di confronto e di politiche attive con la direzione aziendale scongiurando l’incertezza e favorendo il rilancio dello stabilimento cittadino.