A pesare soprattutto l’incremento della mortalità stradale all’interno dei centri urbani. Torna a crescere il numero delle vittime tra i pedoni e i ciclisti

Incidenti mortali. Un tema purtroppo sempre attuale anche in città e provincia e lo dimostrano i casi degli ultimi giorni: due modenesi scomparsi tra sabato e domenica. Ed è di oggi la notizia della battuta d’arresto nella riduzione delle vittime della strada in Italia, mentre rallenta, ma non si ferma, il calo degli incidenti e dei feriti. Come rileva l’ultimo Rapporto ACI-ISTAT, nel 2014 rispetto al 2013 il numero dei morti sulle nostre strade è diminuito soltanto dello 0,6%. E se i dati italiani non entusiasmano, nel 2014 i feriti gravi a seguito di un incidente stradale, sono stati circa 15.000 in aumento del 16% rispetto al 2013, quelli dell’Emilia Romagna preoccupano. Nel triennio 2012-2014 sul tasso di rischio incidenti, la nostra è tra le  regioni con i valori ben più alti della media nazionale. A pesare sul dato soprattutto l’incremento della mortalità stradale all’interno dei centri urbani, mentre torna a crescere il numero delle vittime tra i pedoni e i ciclisti, prosegue invece il calo della mortalità sulle due ruote a motore. La fascia di età più a rischio resta sempre quella dei giovani tra 20 e 24 anni, ma aumentano i decessi tra gli over 75 e i bambini tra 0 e 14 anni. Le maggiori cause che portano agli incidenti? In prima posizione sulle strade extraurbane c’è la distrazione, che può essere causata dall’accensione di una sigaretta come dall’utilizzo, vietato, del cellulare. Sul podio ci sono anche la velocità elevata e le distanze di scurezza non adeguate.  In città invece è soprattutto la mancata osservanza di precedenze e semafori a causare i sinistri.