Ko ingiusto e molto amaro da digerire per i neroverdi, a San Siro contro il Milan, beffati allo scadere dopo aver giocato un’ora in inferiorità numerica per un discutibile rigore concesso ai rossoneri.

C’è modo e modo di perdere, ma quando lo fai uscendo a testa alta e con tanti complimenti illustri da uno stadio come il Meazza di Milano, non a caso ribattezzato la Scala del Calcio, il filo che separa consolazione e amarezza è davvero sottile, anzi, forse pende più verso il lato negativo. Proprio questo è successo al Sassuolo a San Siro, “scippato” di un pareggio strameritato in zona Cesarini da un Milan ancora convalescente che, grazie anche all’accondiscendente arbitro Rocchi di Firenze, ha salvato la panchina di Sinisa Mihajlovic. Più rimpianti che gioie per i neroverdi, al termine della gara che ha sancito la seconda sconfitta stagionale in 9 gare dopo quella arrivata ad Empoli: impossibile non ripensare all’episodio che al 30’ ha cambiato le sorti di un incontro sin lì equilibrato e non troppo spettacolare, con la formazione di Di Francesco che però aveva già trovato il modo di farsi apprezzare per un palleggio ben più ragionato e lineare rispetto a quello di un Milan confuso. Alla prima sbavatura difensiva dei neroverdi, sin lì capaci di azzerare un attaccante del calibro di Carlos Bacca, è però successo il patatrac: beffati Cannavaro e Acerbi, il colombiano si è presentato a tu per tu Consigli, anticipando la sua uscita e cadendo rovinosamente a terra. Rigore ed espulsione per l’estremo difensore del Sassuolo, la decisione di Rocchi, decisamente troppo severa a rivedere le immagini. Se nemmeno i moviolisti riescono a trovare un punto d’accordo, tra chi parla di tuffo e chi comunque di danno procurato nonostante paia evidente che Consigli nemmeno tocchi Bacca, quel che è certo è che l’espulsione è parsa una sanzione troppo severa, che ha costretto il Sassuolo a trovarsi in inferiorità numerica oltre che nel punteggio. Di Francesco non ha rinunciato a giocarsi la gara, l’ha recuperata grazie alla punizione magistrale di Berardi capace di sorprendere il debuttante Donnarumma ad inizio ripresa e ha provato a blindare il pareggio fino al termine della gara, rinunciando soltanto negli ultimi 10 minuti alle tre punte. L’ottavo gol dell’attaccante calabrese in 5 gare contro i rossoneri è stato però vanificato dall’inzuccata di Luiz Adriano che all’86’ ha permesso al Milan di riportarsi avanti: troppo libero l’attaccante brasiliano, lasciato solo nel cuore dell’area di rigore da un Sassuolo che su calcio d’angolo difende a zona. Così, come era già successo ad Empoli, i neroverdi hanno dovuto masticare il boccone amaro di una sconfitta beffarda nei minuti finali e sulla stessa situazione di gioco. A poco servono i complimenti di Silvio Berlusconi ed Adriano Galliani nel dopogara, quando i punti portati a casa dopo una prestazione comunque buona sono zero. E mercoledì sera al Mapei Stadium arriva un altro cliente scomodissimo come la Juventus dell’ex Massimiliano Allegri. Urge ritrovare in fretta le energie giuste per provare a rimettersi in corsa.