Parliamo delle spese pazze in Regione perché la procura di Bologna ha inviato i primi avvisi di fine indagine. Tra i consiglieri figura anche Enrico Aimi che si difende “Non ho mai falsificato fatture o contabili del gruppo”

Avviso di fine indagine per sei i consiglieri in carica in Emilia-Romagna tra 2005 e 2010, accusati di peculato continuato. Quel che la Procura di Bologna contesta sono oltre 400mila euro di spese cosiddette pazze. Gli avvisi riguardano consiglieri all’epoca di Alleanza Nazionale, tra i quali figura anche Enrico Aimi, e le capogruppo Udc e Pdci, Silvia Noé e Donatella Bortolazzi.
Per quanto riguarda i consiglieri di alleanza nazionale l’accusa si snoda su alcune fatture false, tra cui 26mila e 12mila euro, contestate a Luca Bartolini (che le ha avallate come capogruppo) ed Enrico Aimi Sul conto di quest’ultimo, sembra ci siano due fatture per 6mila e 6.500 emesse da due ditte modenesi.
Molte delle spese contestate a tutti i consiglieri riguardano tipografia e pubblicità, il sospetto è che i gruppi abbiano usato i fondi per sostenere la campagna elettorale.
In merito alla chiusura delle indagini l’avvocato Aimi ha comunicato la sua totale estraneità: “Voglio essere molto chiaro, a scanso di ogni equivoco, e lo dico con forza: non ho mai, ripeto mai, sottolineo ancora mai, falsificato fatture o documentazione contabile del gruppo; aggiungo che non ero nemmeno a conoscenza della postazione in contabilità di fatture non vere. Nelle prossime ore mi vedrò con il mio legale per fare un primo punto della situazione”, ha dichiarato Enrico Aimi.
Per gli altri gruppi del consiglio regionale 2005-2010 sono ancora in corso approfondimenti e non è escluso che possano a breve arrivare ulteriori avvisi.