Un silenzio al tempo stesso rispettoso e doloroso quello che ha avvolto oggi nella camera ardente del Policlinico le tre bare della famiglia Salsi. Tre vite spezzate di colpo a causa della disperazione di non farcela. Amici e familiari si sono stretti nel dolore per dare l’ultimo addio all’83enne Carlo Salsi, alla moglie Claudia Santunione di 79 anni e il figlio Stefano 48 anni. Una cerimonia che li ha visti insieme per l’ultima volta, così come lo erano sempre stati nella vita, affrontando insieme le difficoltà. Uniti, come li conoscevano tutti in paese. Claudia, che per anni aveva gestito il forno nel centro di Marzaglia, da un paio di anni soffriva di demenza senile e il figlio Stefano era autistico dalla nascita. Carlo, ex camionista ormai in pensione, si occupava di entrambi. Nell’ultimo periodo pare avesse scoperto di avere a sua volta dei problemi di salute, e con molta probabilità proprio la paura di non riuscire più ad occuparsi dei suoi cari lo avrebbe spinto alla tragedia. Tutto è avvenuto la sera 23 aprile proprio nel giorno dell’83esimo compleanno di Carlo. L’anziano ha ucciso moglie e figlio e poi si è tolto la vita. Sembra che prima di compiere il gesto estremo, abbia lasciato un messaggio. La mattina del 24 aprile a trovare il corpo senza vita dell’uomo, impiccato alle scale, è stato il fratello Valerio, che era andato a controllare dopo che nessuno aveva risposto alle sue chiamate. I corpi di Claudia e Stefano sono stati trovati entrambi sdraiati nel letto, senza segni evidenti sul corpo. L’ipotesi è che siano stati soffocati, ma solo gli esami autoptici potranno fare chiarezza su questo. Claudia lascia il fratello Franco; Carlo i fratelli Franco e Valerio, e Alda.