Nel video le interviste a:
- Paolo Bolognesi, Presidente Associazione Familiari delle Vittime
- Francesca Maletti, Vicesindaca di Modena
Quest’anno i tre fischi che ricordano la strage sono arrivati con tre minuti di ritardo in una piazza Medaglie d’Oro gremita. Il suono simbolo della commemorazione di chi perse la vita il 2 agosto del 1980 ha lasciato il tempo a Paolo Bolognesi di finire il suo lungo discorso, l’ultimo da presidente dell’Associazione Familiari delle vittime. Un discorso in cui ancora una volta, senza se e senza ma, è stata sottolineata la matrice neofascista di quella strage, che costò la vita a 85 persone e che causò oltre 200 feriti. Una verità confermata anche in Cassazione dall’ergastolo a Paolo Bellini, condannato in via definitiva per aver partecipato all’attentato. Una verità arrivata dopo anni di depistaggi e di lotte da parte dei familiari, che ora chiedono una ferma condanna della matrice fascista da parte dell’intero Governo. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lasciato un messaggio alla piazza, parlando della strage come di un “segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile”. La memoria è stata rinnovata con il tradizionale corteo partito da piazza Maggiore e terminato davanti alla stazione dei treni, in piazza Medaglie d’Oro, dove si sono susseguiti gli interventi sul palco. A seguire, le deposizioni di corone d’alloro nella sala d’attesa della stazione, dove sono elencati i nomi di tutte le vittime e al cippo che ricorda il ferroviere Silver Sirotti, deceduto nella strage dell’Italicus. In piazza c’era anche Modena, con i suoi gonfaloni. Il nostro territorio piange tre vittime: Laura Bergianti, Tino Lugli e Carla Gozzi.