Mentre l’inflazione generale nel mese di luglio rimane stabile a +0,4% su base mensile, sotto la superficie si nasconde una realtà ben più salata per chi ha deciso di concedersi una vacanza. Lo rivela un’analisi dell’Unione Nazionale Consumatori sui dati Istat, che mette in luce una vera e propria impennata dei costi, nel momento clou dell’estate. Ben 7 delle 10 voci con i rincari più alti sono legate direttamente alle vacanze. Al primo posto si trovano i pacchetti nazionali, che in un solo mese sono aumentati del 16%, seguiti da villaggi turistici, campeggi, ostelli e strutture simili. Numeri che fanno impallidire il dato medio dell’inflazione. Non va meglio per chi sceglie di volare: le tratte internazionali aumentate del 7,7% rispetto a giugno, mentre quelle nazionali segnano un +35,9% rispetto allo stesso mese del 2024. Anche il divertimento estivo è diventato più costoso. Piscine, stabilimenti balneari e discoteche segnano un +3,7%, con i lidi balneari già finiti sotto la lente di Federconsumatori e Assoutenti a inizio estate. Completano la top ten il trasporto marittimo, il gasolio e il noleggio auto, altro servizio che tradizionalmente si impenna nei mesi estivi. Insomma, andare in vacanza quest’estate costa sensibilmente di più. E se l’inflazione sembra sotto controllo nei dati generali, per chi prepara la valigia, il portafoglio rischia davvero di alleggerirsi.