Forse non un lupo solitario, bensì una banda composta da almeno due-tre persone. È questa l’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli investigatori della polizia di Stato, dopo l’ondata di furti ad attività commerciali che ha scosso la città nelle ultime settimane. Una serie di colpi fotocopia messi a segno con uno scooter usato come ariete per sfondare vetrine e porte d’ingresso. Nove in totale: tre al bar Donatello in via Giardini, due a L’Antidoto in via Marzabotto, poi la pizzeria Ghirlandina, il salone da parrucchiere Schiocchi 56, la pasticceria Antica Napoli e l’associazione Terra e Identità. Furti rapidi, mirati, ma soprattutto con danni ingenti: tra contanti rubati, merce trafugata e locali distrutti. A fine luglio, un possibile sospetto è stato fermato dalla polizia di stato: un giovane che indossava una tuta Adidas simile a quella vista nei video di sorveglianza. Alla vista degli agenti, ha tentato la fuga in bicicletta, ma è stato bloccato nei pressi del liceo Tassoni. Da quel momento, le spaccate con lo scooter sembrano essersi interrotte. Ma gli investigatori restano cauti: pare infatti che non sia ancora certo che sia lui il responsabile di tutti i colpi, né che abbia agito da solo. Sembra infatti prendere piede l’ipotesi che dietro alla raffica di colpi ci sia un gruppo, forse una vera e propria banda composta da due/ tre soggetti. Intanto, in città, tra commercianti e volontari, restano la rabbia e la paura. Ma anche la speranza che questa sia la pista giusta per interrompere questa escalation di criminalità.