A tredici anni dal devastante terremoto che colpì gravemente il territorio modenese, Medolla si prepara a vivere un momento di grande emozione e rinascita. Mercoledì prossimo, grazie a un’importante operazione tecnica, la torre campanaria tornerà finalmente a occupare il suo posto originario sulla chiesa dei Santi Senesio e Teopompo Martiri, restituendo alla comunità uno dei suoi simboli più preziosi. La torre, insieme alla guglia, fu rimossa in due fasi distinte dai vigili del fuoco subito dopo il sisma, in un intervento lungo e complesso durato molte ore. Ora, il lavoro per riportarla alla sua collocazione originale si annuncia altrettanto impegnativo: il castello campanario pesa, infatti, circa 30 tonnellate e per issarlo sarà necessaria una gru gigante, di cui sembrano esistere in tutto il territorio nazionale non più di tre esemplari. Circa quindici persone saranno coinvolte nella movimentazione. La chiesa, gravemente danneggiata dal sisma, fu dichiarata inagibile e ha richiesto anni di restauri e lavori di consolidamento. Per i cittadini di Medolla, questo ritorno della torre campanaria rappresenta un evento di profondo significato simbolico e un momento di grande commozione, poiché la chiesa è da sempre un cuore pulsante dell’identità della comunità. Il campanile affonda le sue radici nel Cinquecento, ma fu ricostruito insieme alla chiesa nella sua forma attuale verso la metà del Settecento, una storia secolare che ora riprende vita.