Voleva dimostrare di essere in regola con i documenti di guida, ma ha finito per aggravare notevolmente la propria posizione: protagonista della vicenda è un cittadino pakistano che si è presentato nei giorni scorsi presso gli uffici del Comando della Polizia Locale di Modena, esibendo una patente del proprio Paese d’origine che, però, a un controllo accurato è risultata essere contraffatta.
L’uomo era stato fermato la settimana precedente da una pattuglia mentre era alla guida della propria autovettura, e in quell’occasione non era stato in grado di esibire alcun documento di guida. Aveva dichiarato agli agenti di essere titolare di una patente pakistana, ma in assenza di prova documentale, gli era stata contestata la violazione prevista dall’articolo 116 del Codice della strada, che punisce la conduzione di veicoli senza aver conseguito una patente di guida: la sanzione prevista in questi casi è particolarmente severa, pari a 5.100 euro, a cui si aggiunge il fermo amministrativo del veicolo.
A distanza di pochi giorni, l’uomo si è presentato spontaneamente al Comando con l’intento di esibire la propria patente pakistana, presumibilmente nella speranza di commutare la sanzione da 5.100 euro in quella ben più lieve di 42 euro, prevista per chi dimentica la patente a casa ma risulta comunque titolare di una licenza di guida valida. Inoltre, attraverso tale esibizione, l’uomo puntava a ottenere lo sblocco del veicolo sottoposto a fermo.
Tuttavia, l’esame svolto dagli operatori dell’ufficio di Polizia Giudiziaria della PL ha rivelato che il documento presentato era falso: non solo la patente non era registrata nei circuiti internazionali ufficiali, ma presentava anche caratteristiche materiali e grafiche incompatibili con quelle di un documento autentico.
Il tentativo di aggirare le sanzioni previste dalla legge si è quindi trasformato in un illecito penale. L’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria per l’uso di atto falso, mentre la patente contraffatta è stata sottoposta a sequestro.