A Natale aumenta il rischio di usura. Le settimane che precedono il 25 dicembre nel modenese, come nel resto del Paese, coincidono con una impennata di richieste di credito, alimentata da spese per regali, cene e consumi legati alle festività e considerati irrinunciabili. A evidenziarlo è l’ufficio studi della Cgia di Mestre, che segnala come, accanto ai prestiti personali e alle dilazioni di pagamento, crescano anche le forme di finanziamento illegali, soprattutto tra chi non può più accedere ai canali bancari tradizionali. Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori risultano tra i più esposti. A differenza dei lavoratori dipendenti, non dispongono di entrate certe né della tredicesima, e spesso affrontano un incremento di costi proprio nel periodo natalizio. A Modena le imprese in sofferenza sono salite da 1.472 a 1.536 in un anno, con un +4,3% che colloca la provincia al 44° posto nazionale. In Emilia-Romagna la situazione più critica riguarda Rimini, mentre Forlì-Cesena registra l’aumento più contenuto. Nel Modenese, nonostante nel 2024 non risultino denunce di usura né indagini in corso, gli esperti sottolineano che l’assenza di segnalazioni non equivale alla scomparsa del fenomeno: più spesso significa paura, vergogna o sfiducia nelle istituzioni. Per questo la Cgia chiede di potenziare il Fondo di prevenzione dell’usura e invita a rafforzare gli strumenti di supporto e monitoraggio, perché il rischio, soprattutto sotto Natale, continua a crescere.

RISCHIO USURA, L’ALLARME CRESCE CON L’AVVICINARSI DEL NATALE
Le festività generano pressioni sociali che spingono molte persone a ricorrere a prestiti pur di non deludere le aspettative, con un conseguente aumento del rischio di usura. L’allarme arriva dalla Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre.






































