Dati preoccupanti in un quadro a tinte sempre più fosche. Nel primo trimestre del 2025, dall’inizio di gennaio alla fine di marzo, le ore di cassa integrazione in Emilia-Romagna sono aumentate in maniera considerevole: il totale è 18,7 milioni di ore, con un +31% rispetto allo stesso periodo del 2024 e addirittura un +113% in confronto ai primi tre mesi del 2023. I dati raccolti dall’Inps e elaborati dalla Cgil riguardano la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. In particolare, la cassa integrazione ordinaria ha avuto un’impennata di oltre due milioni in più di ore, quasi il 22% in più rispetto all’anno scorso, arrivando a 11 milioni di ore complessive di cassa integrazione. Un panorama sempre più difficile, rappresentato da crisi industriali che si stanno aprendo in maniera diffusa anche sul nostro territorio. Di questa situazione è molto preoccupato anche il Segretario della Cgil Emilia-Romagna, Massimo Bussandri, che ha evidenziato un ulteriore aspetto critico: 25 mesi ininterrotti di calo della produzione industriale nella nostra regione. Il sindacato ha criticato l’attività del governo-Meloni in materia di lavoro,  evidenziando la crisi della manifattura, l’aumento della precarietà e i salari reali che non stanno al passo dell’inflazione.